IL RITORNO E L'INIZIO

Nuova sede. Come un inizio. Come un ritorno. Ma anche come un modo di sentire una professione delicata nella quale la sensibilità non è un orpello o semplicemente un atto di gentilezza: si tratta di una dote innata che connota la persona prima del titolare di un'azienda di antiche e rinomate origini. Filippo Polistena, erede di una tradizione familiare che affonda le radici tra la metà dell'800 e gli inizi dello scorso secolo - dall'antenato Filippo, passando per il nonno Filippo fino all'attuale Filippo Polistena - se n'è fatto interprete autentico. La stessa sensibilità e attenzione che rivolge a chi ha bisogno dei suoi servizi, della sua competenza, della sua esperienza. Nonostante siano qualità ormai radicate, in lui si affermano declinate assieme ad altri principi: l'umiltà di volere sempre apprendere, la volontà ferrea di migliorare. Ecco perchè la nuova sede significa un ritorno ma anche un inizio che si rinnova. Ne parlo con lui in quest'intervista.

Allora Filippo, nuova sede ma nella tua città d'origine, in Via Matteotti (vicino Ospedale Iazzolino) in una zona centralissima di Vibo Valentia, dopo tante esperienze vissute tutte con tenacia e spirito positivo. Quali sono i tuoi sentimenti in questo momento?

Cosa posso dirti se non che avverto una profonda emozione. 
Dici bene: un ritorno che è anche un inizio. 
Sento questo momento come se avesse due volti: quello dei luoghi e dei volti noti, dei tanti amici, delle voci della mia città; ma anche quello di uno sguardo diverso, consapevole e pronto a misurarsi con le piccole e grandi sfide che fanno parte della vita di un'azienda.
Dunque, ci sono due scenari intrecciati nei quali campeggiano l'entusiasmo e la prudenza, la voglia di fare e l'attenzione nel fare.
Certamente, si tratta di un evento importante, una tappa che brilla di una luce particolare. In ogni caso la mia è un'azienda che può agire su tutto il territorio nazionale: per questo mantengo anche una sede in nord Italia, in Emilia Romagna, a Mirandola.




C'è anche il valore della tradizione: quanto conta questo per te?

Moltissimo. Anzi, moltissimo è dire poco: per me è una questione di enorme valore.
Naturalmente, non ho nessun timore: faccio questo mestiere da tanti anni, ho imparato tutto, ho acquisito una tecnica, conosco fin troppo bene la mia professione. Ma la tradizione familiare, la tradizione del nome è un orizzonte che ho sempre davanti agli occhi, che non dimentico mai e che mi sprona a conservare qualità originarie e a innovare per migliorare. Filippo Polistena non è solo il mio nome ma un pezzo di storia della mia famiglia e della nostra città. Comincio a pensarlo quasi come un "marchio". Per questa ragione non mi siedo mai sugli allori ma guardo sempre a come io possa rendere al meglio nella mia attività.


A questo proposito, ormai disponi di un "parco macchine" di prim'ordine, all'avanguardia per eleganza e imponenza.

Le due Maserati "Levante", una grigia e l'altra nera, sono di proprietà del consorzio del quale faccio parte, costituito per mettere in rete una parte delle attività e favorire la migliore resa qualitativa per i clienti. Si tratta di auto imponenti e austere e che, come hai indicato nella domanda, pongono la mia azienda all'avanguardia.


 

Ma ci sono anche gli altri mezzi di mia proprietà tra i quali spicca la Maserati "Quattroporte" motorizzata Ferrari che è uno scrigno di eleganza e di signorilità.


Vero. Ma hai ampliato i servizi e la qualità anche in altri settori della tua professione. Per esempio, aderendo alla FUNERAL PASS consenti ai tuoi clienti di ottenere moltissime facilitazioni per la gestione di parenti deceduti in Paesi stranieri.

Proprio così. Si tratta di qualcosa che mancava e che non di rado determinava molti problemi e anche molte spese aggiuntive di natura logistica e amministrativa per i parenti dei defunti all'estero. Con questo servizio ho quasi azzerato queste difficoltà per i miei clienti. Anche questo, per me, significa dare attenzione e risolvere quegli aspetti critici che non dovrebbero aggiungersi nel momento del cordoglio.


Questa stessa attenzione si nota nell'aver previsto soluzioni rateali per le spese funebri.

Certo. L'evento luttuoso talvolta coglie di sorpresa e potrebbe mettere in difficoltà: ho cercato, anche in questo caso, di trovare una soluzione per poter essere d'aiuto ai parenti in situazioni delicate.


Poi, svolgi anche il servizio di trasporto in ambulanza dopo avere stipulato la convenzione con un'azienda di rinomate credenziali come la CROCE BIANCA di Gimigliano (Catanzaro).

Non potevo che scegliere il meglio e garantire qualità ai clienti: si tratta di un'azienda di notevole esperienza, fondata nel 1986, iscritta al Registro Regionale delle Associazioni di Volontariato e che fa parte anche dell'Albo Regionale delle Organizzazioni di Protezione Civile, oltre che essere iscritta al Registro Unico Nazionale del Terzo Settore del Ministero delle Politiche Sociali. Peraltro utilizziamo un'ambulanza dotata di tutti i confort e dei migliori ausili e macchinari per le situazioni di soccorso.


Aggiungo che hai voluto spingermi alla creazione di un nuovo modello narrativo per raccontare chi scompare, accettando di dare corso a questo "blog" che si arricchisce sempre più di contenuti.

Questo lo considero un fiore all'occhiello: m'identifico in quello che scrivi e nel modo di rappresentare la mia attività, la sua relazione con l'arte, i racconti che tracciano un ricordo biografico permanente dei defunti, il significato della mia professione e le caratteristiche che mi connotano. Si tratta di una splendida e innovativa collaborazione che mi gratifica e m'inorgoglisce. 


Si tratta di un campo di scrittura innovativo anche per me: una sfida interessante. Mi pare, peraltro, che funzioni, anche se abbiamo iniziato solo un paio di mesi fa.

Funziona molto bene: tutti i clienti gratificati dalle tue biografie dei loro cari defunti hanno apprezzato lo stile e l'accuratezza narrativa dei tuoi testi e questo nuovo servizio che ho voluto fortemente. Poi, il reportage che hai appena iniziato sui "cimiteri monumentali" è davvero qualcosa che desideravo si realizzasse e che, anche questo, potevi fare solo tu. 

Va bene. Troppi complimenti, passiamo ad altro. Ovviamente rimangono i servizi tradizionali delle onoranze funebri, quelli ai quali dedichi da anni la massima cura. A proposito di questo, la mia impressione è che il tuo segno distintivo sia l'eleganza nel rito: è vero?

Il rito funebre è l'atto finale di una persona: non può essere una pratica da assolvere in modo sbrigativo. Ha delle cadenze. Recentemente, tanta gente ha assistito al funerale di Elisabetta II: una cerimonia organizzata nei minimi particolari, secondo una regola antichissima e impeccabile. Certo, si parla di una figura che ha attraversato la storia e lasciato una grande impronta, una figura regale. Tuttavia, per ciascuno di noi l'atto finale della vita rimane un evento unico che suggella la traccia permanente nella nostra piccola o grande storia personale, come è scritto in questo blog che mi rappresenta in tutto. 

Non voglio dimenticare la crioconservazione: sei l'unico in Italia a proporla, anche se viene vista come una scelta che possiede i tratti di un'accesa fiducia nel futuro della scienza.

Sì, ho voluto mettere in piedi anche questa sfida: si tratta di una possibilità, di qualcosa che ha una proiezione forse futuribile: ma per chi ne ha la possibilità economica, perchè negarsi questa prospettiva?

Già, perchè no. Poi, restando vicino all'argomento, tu tratti anche l'integrità della salma per lunghe permanenze quando le circostanze non permettono l'ordinaria tumulazione. 

Sì, infatti, questo è un servizio che altri non praticano e che invece si rivela importante, sia per il rispetto del defunto che per i parenti. 

Mi sembra corretto. 
Torno alla crioconservazione per aggiungere che, in fondo, questa speranza, questa visione positiva, questa sfida ai limiti del presente, ti caratterizza, è molto vicina al tuo modo d'essere, al tuo entusiasmo nel fare e nel fare il meglio. 
Rispettando tutti, avendo a cuore l'amicizia e la tua città. 
A questo proposito, recentemente hai inviato una lettera al Sindaco presentandole una proposta molto valida che riguarda elementi di decoro urbano: si tratta del rinnovo delle bacheche dedicate agli annunci funebri, attualmente lasciate in una condizione di degrado indegna del rispetto verso i defunti.
Un'iniziativa che non prevede alcun aggravio di spesa per le casse comunali poichè le nuove bacheche sarebbero a carico delle imprese di onoranze funebri della città.
Per l'amministrazione comunale si tratta di prendere rapidamente una decisione e dare immediato corso a una soluzione che appartiene al buon senso e al più meritorio impegno civile.

Beh, è giusto fare qualcosa per la città: si respira un clima di rinnovamento, la nostra Vibo Valentia deve tornare a essere il salotto della Calabria, com'era una volta. 
Non mi sottraggo: da imprenditore e da cittadino, ritengo necessario ed etico fare la mia parte.


Il Sindaco ti ha risposto?

Ancora no. 
Ma rimango fiducioso. 
Lo sono sempre.

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