La cultura della cremazione


Il tema della "cremazione" dei defunti è spesso affrontato con una base di conoscenza molto approssimativa, davvero scarsa. 


Si crede persino che la "Chiesa" sia contraria a questa forma di conservazione mentre le gerarchie ecclesiastiche si sono più volte dichiarate favorevoli purchè chi la scelga non lo faccia in spregio o addirittura in odio ai dogmi cristiani.


D'altra parte, pochi sanno che la cremazione permette di conservare i resti delle persone scomparse non necessariamente in casa ma anche in una nicchia nei cimiteri.

Peraltro, le spese del servizio funebre si riducono poichè è esclusa l'inumazione o la tumulazione e soprattutto le spese amministrative connesse e quelle generali periodiche di manutenzione dei loculi tradizionali. 

Infine, se non si dispone di cappelle di famiglia, si rischia che i resti vengano riesumati dopo un certo numero di anni (da 10 a 20 anni o più) e traslati nell'ossario comune. 

Quindi, un "uso" molto spiacevole e sconveniente, sul quale peraltro gravano ulteriori spese.


Dunque, nulla è di ostacolo a questa pratica nelle onoranze funebri: nessun ostacolo di fede e obiezione religiosa; nessun problema logistico o amministrativo/burocratico; nessun rilievo economico poichè i costi complessivi delle onoranze funebri, peraltro, si riducono; evidenti i vantaggi pratici generali.



In Calabria esiste a Carpanzano, in provincia di Cosenza, una struttura specializzata nelle cremazioni. 


L'impresa onoranze funebri Filippo Polistena si occupa delle pratiche amministrative/autorizzative oltre che del trasporto della salma, risparmiando ai parenti ogni necessità di natura burocratica e logistica. 

In Calabria, a Vibo Valentia, in Via Matteotti (vicino Ospedale Iazzolino) mail: filippopolistena45@gmail.com Tel. 370.3210052

Con l'attenzione e la sensibilità che caratterizza l'impegno del titolare, erede di una tradizione familiare che affonda le radici tra la metà dell'800 e gli inizi dello scorso secolo: dall'antenato Filippo Polistena, passando per il nonno Filippo fino all'attuale Filippo Polistena che se n'è fatto interprete autentico. 


L'atto finale della vita non è una pratica da assolvere: è un evento unico che suggella la traccia permanente nella storia di ogni essere umano.







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